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Energia verde certificata e imballaggi 100% ecosostenibili: la sfida di Garbini

Partiamo dai fatti: grazie al progetto Risparmio Virtuoso, Garbini Consulting è riuscita ad ottenere per le imprese energia verde certificata allo stesso prezzo di quella prodotta con i combustibili fossili.

Un importante traguardo che è stato raggiunto proprio grazie a questo progetto, il cui obiettivo è diffondere un nuovo modo di fare impresa basato sul risparmio economico, sul risparmio del pianeta e sulla solidarietà. Tre principi che, insieme, riescono a dar vita ad un’intelligenza contrattuale con cui le imprese possono ottimizzare i processi di acquisto creando, così, nuove opportunità.

A raccontarci questa storia sono Andrea Garbini e Marco Gennaro, il fondatore ed il socio di GarbiniConsulting. Con loro abbiamo parlato di sogni realizzati, ma anche di nuove sfide.

Ciao Andrea, ciao Marco, entriamo subito nel cuore della nostra chiacchierata. Ci spiegate che cosa si intende quando parliamo di “energia verde certificata”?

Marco Gennaro: Non tutti lo sanno, ma nel momento in cui si sottoscrive un contratto di fornitura per l’energia elettrica, il cliente ha la possibilità di richiedere che l’energia che gli verrà fornita sia “verde”, cioè provenga da fonti rinnovabili.
La certificazione che l’energia acquistata è “verde” avviene ad opera del GSE (Gestore Servizi Elettrici) che rilascia la GO(Garanzia di Origine) per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. I certificati GO sono la prova concreta della quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili nel mix energetico del fornitore e, nel caso la quota prodotta non sia sufficiente, il fornitore può acquistare la parte mancante purché a sua volta certificata.
L’operazione di“annullamento dei certificati” attesta quindi, per i propri consumi, la fornitura di energia proveniente da impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Questo significa che, nel momento in cui si richiede energia verde certificata ad un fornitore,questo ha l’obbligo di approvvigionarsi di una quantità di GO pari alla quantità di energia elettrica venduta come rinnovabile all’interno del contratto stipulato.

Quali sono le difficoltà che incontrano le imprese quando scelgono di richiedere energia verde certificata?

M.G. Il problema principale è che l’energia verde viene venduta un costo che varia da 0,5 a 5 euro in più per MWh rispetto a quella prodotta dai combustibili fossili.
Nella pratica questo significa che le imprese,alla fine, si trovano costrette a rinunciare ad un’energia “pulita” perché, anche se magari non così consistente, si trovano ad avere un costo in più rispetto a quanto potrebbero pagare con l’energia “tradizionale”.
Oltretutto questo costo in più non da origine a nessun beneficio tangibile, se non quello per noi importante, di sapere che si sta consumando energia senza sfruttare le risorse del pianeta. Questo può esser comunicato e utilizzato come strumento di marketing, ma non è detto che sia riconosciuto dal target dell’azienda.

energia verde certificataAttraverso il progetto Risparmio Virtuoso, però, Garbini è riuscita a raggiungere un importante traguardo nel campo dell’energia verde certificata. Ce lo racconta?

M.G. Il Progetto Risparmio Virtuoso di Garbini è basato su tre pilastri: il risparmio economico, il risparmio del pianeta e la solidarietà. È proprio mettendo in pratica questi principi che siamo riusciti ad ottenere da alcuni fornitori, energia verde certificata allo stesso prezzo di quella tradizionale. Ed i prezzi ottenuti dalla Garbini sono già i prezzi più competitivi che si possano trovare sul mercato.
E’ stata una bella sfida che siamo riusciti a vincere grazie all’aggregazione della domanda ed alla maggiore intelligenza contrattuale che ne deriva. Come ci piace ripetere: unire rende più forti!

Quali sono i vantaggi di acquistare energia verde certificata attraverso la Garbini Consulting?

M.G. Nel momento in cui le imprese scelgono di affidarsi ad un fornitore, chiedendogli energia verde certificata, oltre a dover pagare di più rispetto alla normale fornitura elettrica, sono invitati ad utilizzare il bollino che viene fornito loro dal gestore che hanno scelto. Questo significa che, nel momento in cui, per qualsiasi motivo, volessero cambiare fornitore, tutto il materiale prodotto contenente il bollino del precedente fornitore dovrebbe essere cestinato. Con un grande spreco di soldi ed energia.
Il bollino “100% energia verde certificata” del progetto Risparmio Virtuoso, invece, è super partes e quindi, nel caso che l’anno seguente quel fornitore non sia più competitivo, può essere cambiato fornitore senza dover cambiare il marchio usato. Un bel vantaggio dire.
Oltre agli aspetti pratici comunque, ci interessa che con i bollini identificati da Risparmio Virtuoso venga trasmessa l’adesione e la passione per i principi della sostenibilità economica, della sostenibilità ambientale e della solidarietà. Non solo un semplice “bollino” quindi, ma molto di più.

Abbiamo parlato di traguardi raggiunti. E le sfide per il futuro?

Andrea Garbini: Già da alcuni anni stiamo lavorando per cercare di ottenere anche una certificazione di imballaggio 100% ecosostenibile allo stesso prezzo di quello tradizionale in plastica. Al momento non esiste un fornitore che può garantire un imballaggio di questo tipo ma stiamo lavorando ad esempio sul settore carni per sostituire il classico vassoio in polistirolo barrierato con delle vaschette in polipropilene monomateriale apportando moltissimi vantaggi con un minor costo del prodotto (riciclabilità, allungamento della shelf life, migliore impatto visivo in quanto può essere anche trasparente,risparmio sullo spazio di immagazzinamento, microondabilità).

Tuttavia la scelta non riguarda solo il prodotto, in fase di marketing di acquisto e scelta fornitore chiediamo che tipo di energia elettrica utilizzano i fornitori che partecipano (preferiamo la verde ) e sempre più innovazione sui processi produttivi che rispecchiano i valori di Risparmio Virtuoso.

La sfida è quindi molto difficile: in questo caso, infatti, il processo di sostenibilità dovrà riguardaresempre di più l’intera catena di distribuzione, con il recupero di materiali utilizzati per l’imballo dei prodotti. Solo in questo modo tutto il sistema del packaging potrà essere realmente eco-friendly.

Il convegno “La mia generazione: energia o dispersione”, che stiamo organizzando il 1 aprile a Senigallia può essere un buon modo per riflettere su queste tematiche e iniziare a pensare insieme un mondo diverso, dove “green” non sia solo un colore, ma un modo nuovo di vivere la nostra quotidianità!

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