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Piste ciclabili in Italia: un Paese tutto da pedalare

Creare piste ciclabili in Italia che siano vere autostrade riservate alle due ruote non è più solo fantasia. Scopriamo insieme i progetti più interessanti.

Piste ciclabili: pedalare verso un futuro sempre più green

“L’idea di una città in cui prevale la bicicletta non è pura fantasia”: in queste parole di Marc Augé, famoso etnologo e antropologo francese, è racchiuso il senso dei numerosi progetti di piste ciclabili che già da diversi anni sono fioriti in tutta Europa.

In Paesi come la Germania, la Danimarca e in generale il nord Europa, infatti, l’idea di costruire delle vere e proprie autostrade riservate alle biciclette circola ormai da tempo e in alcune realtà ha dato vita a progetti interessanti, contribuendo anche ad abbattere le emissioni inquinanti generate dagli scarichi delle automobili. Basti pensare alla pista ciclabile “Rhine cycle route” in Germania, alla “Starry Night Cycle Path” in Olanda, alla “Ciclovia del Danubio” in Austria o ancora al “North West Trail” in Irlanda.

E l’Italia? Anche nel nostro Paese forse qualcosa si sta muovendo: il Governo ha infatti stanziato una serie di fondi destinati alla realizzazione di percorsi bici, riconoscendone l’importanza non solo dal punto di vista ambientale, ma anche turistico. Per incentivare questa buona pratica, inoltre, la legge di stabilità ha previsto anche la realizzazione di “velostazioni”, “bicigrill” con parcheggi custoditi e aree di ristoro.

Le tre piste ciclabili più belle in Italia

Il sistema di piste ciclabili in Italia previsto dal piano del Governo si concentra, nello specifico, in tre aree: il tratto da Torino a Venezia con il progetto VENTO, la Ciclovia del Sole tra Verona e Firenze e il GRAB, il Grande Raccordo Anulare della Bici a Roma.

1) VENTO, la pista ciclabile che valorizza i territori del Po

VENTO è un progetto nato al Politecnico di Milano con l’obiettivo di creare “un’infrastruttura leggera che diviene una chiave preziosissima per rimettere in contatto noi al paesaggio che ci contiene e rappresenta, rendendoci sempre più cittadini”. VENTO è infatti una pista ciclabile lunga 679 km che collega Venezia a Torino, passando per l’ampia valle disegnata dal re dei fiumi italiani, il Po.

Come si legge nel sito ufficiale del progetto, VENTO “ha la forma di una ciclabile, ma è molto più di una ciclabile”. L’idea con la quale è stata pensata dal team di architetti, urbanisti ed esperti pianificatori del Politecnico, infatti, è proprio quella di una riappropriazione del nostro territorio: l’Italia è uno scrigno pieno di gioielli che meritano di essere valorizzati e uno dei modi migliori per farlo è senza dubbio quello di puntare su iniziative, come quella delle piste ciclabili, che mirino ad integrare il paesaggio italiano con un’idea di sviluppo locale e territoriale sostenibile. Senza dimenticare la concreta possibilità di occupazione e rilancio economico distribuito nei territori attraversati.

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Vento: la pista ciclabile che collega Torino e Venezia

 

2) Ciclovia del Sole: da Verona a Firenze pedalando sui binari del futuro

La Ciclovia del Sole è una delle piste ciclabili in Italia che si inserirà nel progetto europeo dell’Autovelo 7, il percorso per bici che va da Capo Nord a Malta. Il percorso, che si snoderà lungo i binari dismessi della ferrovia Bologna-Verona, scendendo da Mirandola, Crevalvore fino a Sala Bolognese, dovrebbe essere pronto per il 2018.

Anche in questo caso la pista ciclabile rappresenta non solo un’importante occasione per il settore della bicicletta (che negli ultimi anni sta aumentando il suo indotto), ma anche un modo per rilanciare lo sviluppo del Paese.

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Ciclopista del sole: la pista ciclabile da Verona a Firenze

3) GRAB, per ripercorrere la grande storia di Roma a colpi di…pedale

Il Grande Raccordo Anulare per Bici è tra le piste ciclabili in Italia più ambiziose. Presentata ufficialmente nel 2015, è un percorso anulare di 44 km che permettere di vivere tutte le bellezze di Roma, anche le zone meno conosciute e turistiche. A partire dal Quadraro, uno dei quartieri popolari storici della città, punto di partenza del percorso. La zona, negli ultimi anni, ha avviato un percorso di rinascita in grado di coniugare il passato (con il recupero delle testimonianze degli abitanti storici della zona che hanno vissuto il famoso “Rastrellamento del Quadrone” nell’aprile del ‘44 ) con presente e futuro e merita di essere vista.

La pista ciclabile si snoda poi lungo il parco della Caffarella, fino all’Appia Antica dove prosegue verso le terme di Caracalla, il Circo Massimo, il Colosseo, il teatro Marcello fino al Tevere e Villa Borghese.

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Grab: il grande raccordo ciclabile

In un Paese come l’Italia, dove le politiche ambientali spesso fanno fatica ad avviarsi, i progetti di autostrade ciclabili e le iniziative a favore della mobilità sostenibile si pongono come fattori di cambiamento del sistema di trasporto locale. Possono essere considerati, cioè, ingranaggi di un meccanismo volto ad avviare una rigenerazione territoriale che unisca, attraverso i fili della green economy, le trame di questi territori, facendoli diventare parte integrante del tessuto urbano. Perché il nostro futuro non può essere solo autostrade, strade e trafori.

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