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Il risparmio energetico in cucina: il frigorifero

Risparmiare energia con il frigorifero? Non solo è possibile, ma è anche consigliabile: se è vero che si tratta di un elettrodomestico sempre attivo, è altrettanto vero che i suoi consumi rischiano di essere molto elevati, se non si adottano accorgimenti specifici. Il risparmio energetico in cucina prevede, in primo luogo, la scelta di un modello efficiente. Come noto, la classe energetica di un elettrodomestico viene indicata, da diversi anni, con una lettera che va dalla G alla A, in ordine crescente di efficienza (e quindi di risparmio). Risulta preferibile quindi puntare su modelli di classe A.

Ma il risparmio energetico in cucina dipende anche da pratiche e comportamenti che caratterizzano la vita di tutti i giorni. Per esempio, è importante posizionare il frigo nel punto della cucina più freddo, per quanto possibile lontano sia dalle finestre (che in estate fanno filtrare i caldi raggi del sole), sia dal calorifero, sia dal forno. Altrettanto importante si rivela la ventilazione: l’elettrodomestico deve essere collocato a una distanza di almeno 10 centimetri dalla parete.

Per quel che riguarda l’utilizzo quotidiano, affinché il frigorifero garantisca un eccellente risparmio energetico in cucina è necessario che il termostato venga regolato su una temperatura intermedia, tenendo conto che un freddo eccessivo potrebbe compromettere la corretta conservazione degli alimenti. Naturalmente, è bene evitare di tenere aperto per troppo tempo il frigo, così come non bisogna inserirvi cibi caldi, che farebbero alzare la temperatura e richiederebbero un consumo più elevato. Insomma, se si vuole mettere in frigo una pietanza appena cucinata, è meglio lasciarla prima raffreddare a temperatura ambiente.

Non è tutto: il risparmio energetico in cucina dipende anche da una manutenzione attenta e costante: la serpentina del frigo deve essere sempre tenuta sotto controllo e pulita periodicamente, mentre le guarnizioni devono essere sempre in buono stato. Nel momento in cui il ghiaccio arriva a superare il mezzo centimetro, poi, è il momento di procedere alla sbrinatura.

Ma se volessimo conservare i nostri cibi riducendo al minimo l’impatto ambientale? Incredibilmente oggi è possibile optare anche per questa soluzione!  È di qualche giorno fa la notizia della commercializzazione di un particolare frigorifero in argilla inventato da un vasaio indiano. Un non-elettrodomestico che funziona senza corrente elettrica, un parallelepipedo in argilla, apparentemente semplice, dotato di uno sportello di vetro che funziona come un frigorifero evaporativo, nel senso che il calore viene sottratto dalla parte interna grazie all’acqua che si trova nelle camere superiori e che poi filtra tramite le pareti laterali sotto forma di vapore.

Aldilà di queste innovazioni, la cui utilità è tutta da verificare, ottimizzare l’impatto energetico del nostro frigorifero è possibile, basti ricordare che un apparecchio di classe A +++ in media consuma circa il 50% in meno rispetto a un apparecchio di classe A +. Semplicemente scegliendo un modello moderno ed efficiente, per un frigo da 400 litri di capacità, si consegue un risparmio annuo di almeno 35 euro.

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