Car pooling: quando la mobilità diventa risparmio virtuoso

Cos’è e come funziona il car pooling, l’ultima frontiera della mobilità sostenibile. Perché viaggiare insieme fa bene: all’ambiente e alle persone.


Cos’è il car pooling?

Car pooling, dall’inglese “car” = macchina e “to pool” = mettere insieme. Basterebbe questa definizione per descrivere il nuovo modo di viaggiare sostenibile e condiviso che sta facendo sempre più seguaci in Italia e nel mondo. Per car pooling si intende, infatti, “l’uso condiviso di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi di viaggio” (fonte:blablacar.it).

Qualche scettico dirà che non è sicuro accettare o offrire passaggi da sconosciuti, eppure i numeri parlano da soli. E di solito difficilmente sbagliano. Il fenomeno del “viaggiare insieme”, infatti:

  • ha coinvolto un numero di passeggeri che avrebbero potuto riempire 28 treni ad alta velocità o 200 aerei;
  • ha generato passaggi che hanno consentito un risparmio di CO2 fino a 630 tonnellate;
  • ha permesso un risparmio di carburante di 324 miliardi di litri;
  • ha evitato 90mila km di traffico;
  • ha fatto risparmiare agli automobilisti 750 miliardi di euro.

(fonte dati: carpooling.it)


Car pooling: come funziona?

Il meccanismo su cui si basa il car pooling è molto semplice. Basta collegarsi ad una delle piattaforme web che offrono questi servizi di sharing mobility, inserire il periodo in cui si prevede di effettuare il viaggio, la città di partenza e quella di arrivo. In pochi click è subito possibile consultare la lista delle offerte di passaggio disponibili e mettersi direttamente in contatto con il guidatore.

Se non è ancora presente un’offerta di passaggio si può inserire una nuova richiesta: basta registrarsi, immettere tutti i dati del viaggio che si è in programma di fare e i contatti a cui i potenziali passeggeri possono scrivere per condividere il tragitto con voi.


Ma quali sono i vantaggi di viaggiare insieme condividendo la stessa auto?

In un momento storico in cui i costi del carburante e quello dei pedaggi stanno aumentando vertiginosamente, il car pooling è una soluzione dai molti vantaggi:

  1. riduzione dell’inquinamento: nel mondo ogni giorno viaggiano un miliardo di persone che percorrono un trilione di km l’anno, cioè 4180 viaggi che immettono nell’atmosfera 5 miliardi di tonnellate di CO2; scegliere di viaggiare insieme condividendo la propria vettura è un modo per permettere al pianeta di respirare…;
  2. miglioramento delle condizioni del traffico sulle strade;
  3. risparmio economico (spese per il carburante condivise, abbattimento del costo autostrada, risparmio su pneumatici, olio, parcheggi);
  4. versatilità nella definizione del viaggio: a differenza di quanto avviene con il treno o l’aereo il carpooling permette di definire i dettagli del viaggio fino a poche ore prima della partenza;
  5. socializzazione: il viaggio insieme ad altre persone permette di far passare più velocemente il tempo, oltre che fare nuove interessanti conoscenze.

 

car pooling

 

Car pooling, car sharing, ride sharing: facciamo chiarezza

Il car pooling è un fenomeno relativamente recente. Si dice che la sua nascita “ufficiale” risalga al 2010 quando la famosa nube islandese bloccò il traffico aereo di mezza Europa costringendo milioni di passeggeri che si trovavano in viaggio per lavoro o per affari a cercare una soluzione alternativa per i loro spostamenti.

E come spesso capita con i servizi di nascita recente si crea spesso confusione sulla corretta denominazione. Cerchiamo quindi di fare il punto sulla terminologia: che differenza c’è tra car pooling, car sharing e ride sharing?

Per car pooling si intende un trasporto di cortesia che prevede la condivisione del viaggio e dei costi, ma senza generare alcun guadagno per il conducente.

Car sharing indica invece il noleggio, solitamente a breve termine e per lo più in contesti urbani, di un’auto di proprietà di terze persone che viene messa a disposizione per un periodo di tempo limitato a più conducenti.

Il ride sharing, invece, è un’espressione per indicare in generale la condivisione di un auto, anche con l’obiettivo di produrre un guadagno.


Contesto normativo e assicurativo: come è regolamentato il carpooling?

Come si apprende dal sito blablacar.it, una delle piattaforme più importanti nel settore del car pooling, dal punto di vista normativo l’attività di sharing mobility non è ancora ufficialmente regolamentata dalla legge italiana. Attualmente, quindi, la si fa rientrare nella fattispecie giuridica del trasporto di cortesia, privo quindi di qualsiasi vincolo negoziale per chi la utilizza.

È, tuttavia, in discussione una proposta di legge che mira a regolamentare questa pratica e che definisce così il car pooling:

un sistema di trasporto basato sull’uso condiviso di veicoli privati tra due o più persone che devono percorrere uno stesso itinerario, o parte di esso, messe in contatto tramite servizi dedicati forniti da intermediari pubblici o privati, anche attraverso l’utilizzo di strumenti informatici. Il servizio di trasporto svolto nelle forme stabilite dalla presente legge non si configura come attività di impresa.

E ancora:

Sono ammesse forme di contribuzione alle spese di trasporto sostenute, valutate sulla base dei costi chilometrici di esercizio calcolati in base alle tabelle nazionali elaborate dall’Automobile Club d’Italia e pubblicate periodicamente nella Gazzetta Ufficiale nonché eventuali pedaggi per soste, strade e autostrade. Per il servizio di trasporto svolto non può essere previsto alcun tipo di corrispettivo.

 

Dal punto di vista assicurativo, invece, la normale RCA auto obbligatoria copre anche i danni subiti dai terzi trasportati.


Le principali piattaforme di car pooling

Attualmente in Italia si stanno sviluppando diverse piattaforme web di sharing mobility che permettono di viaggiare in maniera sostenibile.

Tra queste la più conosciuta è senza dubbio blablacar, la più grande community di car pooling per le tratte interurbane. Un servizio sicuro che verifica l’identità degli iscritti controllando la veridicità del numero di cellulare. Inoltre la community utilizza profili e commenti di feedback per premiare gli utenti affidabili e segnalare coloro che non rispettano le regole. Infine, esiste un servizio assistenza dedicato disponibile tutti i giorni per qualsiasi necessità degli utenti.

Anche alcune istituzioni pubbliche sensibili al tema dell’ambiente, come ad esempio le Università degli studi di Roma Tre, di Urbino e di Milano, hanno creato un servizio di car pooling interno. Lo studente deve solo indicare sulla mappa il punto dal quale solitamente parte per recarsi all’Università, scegliere la destinazione e registrarsi per quella tratta. Visualizzando sulla mappa interattiva altri studenti che abitano nelle vicinanze, può mettersi in contatto con loro e accordarsi per avere o dare un passaggio.

Inoltre è interessante segnalare l’iniziativa di Autostrade per l’Italia che nel 2010 ha attivato sull’Autostrada Milano – Laghi un progetto di car pooling. L’iniziativa prevede, alla barriera di Milano Nord, una corsia di uscita riservata alle automobili con a bordo almeno 4 persone, oltre che un pedaggio di 0,50 centesimi anziché 1,50 euro nella fascia oraria di punta al mattino e al pomeriggio dal lunedì al venerdì.

Il car pooling, insomma, è una forma di risparmio virtuoso: si viaggia insieme, si contengono i costi, si conoscono nuove persone. E l’ambiente ringrazia.

 

car pooling

CONDIVIDI: