Hai mai sentito il nome di restarter? È la risposta al consumismo sfrenato, quello dell’usa e getta. I restarter sono persone che cercano di riparare gli oggetti destinati alla spazzatura. In più, lo fanno gratis! Fantastico no?
In pratica prendono l’oggetto e cercano di restituirgli nuova vita, evitando di buttarlo via e quindi inquinare l’ambiente. Un progetto che si lega a quell’economia circolare che, da tempo, viene indicata come modello per cercare di rendere più sostenibile la nostra presenza sul pianeta.
Il movimento è nato in Inghilterra ma si sta allargando anche in altri paesi e, in Italia, ci sono già cinque gruppi attivi: a Milano, Torino, Firenze, Aosta e a Langhe-Roero, in provincia di Cuneo. In pratica i restarter si incontrano su Facebook insieme a chi deve riparare qualche oggetto, che sia un telefono, una stampante o un computer. Chi necessita di una riparazione descrive il problema e fornisce tutte le descrizioni possibili per individuare le possibilità di intervento. E ce ne sono, perché i restarter hanno sempre la risposta pronta; e se servono pezzi di ricambio non c’è problema, te lo fanno recapitare a casa.
Oltre alla circolarità del progetto, c’è anche la condivisione dei saperi. I riparatori più dotati di ottime conoscenze tecnologiche insegnano ai partecipanti ad aggiustare i propri dispositivi, grazie anche alla diffusione di manuali di istruzioni che spiegano cosa fare, passo dopo passo.
Se hai voglia di conoscere questi volontari hai la possibilità di incontrarli in carne ed ossa. Infatti il 10 giugno alla Fiera della trasparenza di Livorno è previsto un Restart Party, occasione d’incontro in cui è possibile vedere con i propri occhi gli oggetti moribondi tornati in vita 🙂 Lo scopo del Restart Party è la condivisione delle competenze e la riparazione condivisa, non la riparazione commerciale.
L’obiettivo dei restarter è molto simile a quello di Risparmio Virtuoso: dare una mano concreta al pianeta. Buttare meno oggetti significa inquinare di meno e di conseguenza produrre anche meno anidride carbonica. In più c’è la condivisione dei saperi e un pensiero contro il consumismo e l’obsolescenza programmata, spingendo il pensiero sul recupero degli oggetti attraverso la riparazione, proprio come si faceva fino a un paio di decenni fa.
In Svezia recentemente hanno approvato una legge che offre agevolazioni fiscali per chi ripara e ricicla elettrodomestici, abiti e calzature invece di buttarli nella spazzatura.
Si al risparmio intelligente e no al consumo ottuso. E tu come la pensi?