È uno degli strumenti che portiamo sempre con noi e che ha anche modificato il nostro modo di vivere, lavorare e interagire. È il telefono cellulare, oggi smartphone, e stando alle ultime statistiche di Digital in 2018, il rapporto globale che quest’anno l’agenzia creativa We Are Social ha realizzato in collaborazione con Hootsuite, piattaforma per il social media management, il nostro Paese è il terzo al mondo per numero di dispositivi.
Quattro miliardi di persone connesse al mondo, in Italia più di 44 milioni di cui 34 milioni attivi per circa 1 ora e 53 minuti al giorno sui social e 6 ore e 8 minuti su internet. L’utilizzo che gli utenti fanno di questi dispositivi ha portato a modificare gli apparecchi stessi, alla ricerca di una sempre maggiore innovazione e durata della batteria.
Il risultato è che ogni 12-18 mesi, in media, si cambia il telefono: quello più tecnologico sostituisce quello precedente diventato quasi obsoleto nel giro di due anni. Poco si è badato all’impatto ambientale di questa industria: infatti, sebbene consumino un modesto quantitativo di energia durante l’utilizzo, ben l’85% del gas serra prodotto da questa categoria proviene dal ciclo produttivo, secondo uno studio di due professori dell’Università canadese McMaster, Lotfi Belkhir e Ahmed Elmeligi.
I gas serra provengono dal ciclo produttivo degli smartphone
Stando alla loro ricerca, i gas serra prodotti dagli smartphone provengono principalmente dal ciclo produttivo; infatti una fonte di inquinamento è rappresentata dal processo di estrazione dei metalli rari utilizzati per realizzare i chip e le schede madri presenti all’interno. Cambiare poi il modello di telefono ogni anno o 24 mesi genera una quantità notevole di rifiuti tecnologici.
Solo nel 2017 sono stati venduti nel mondo 1,5 miliardi di smartphone: ecco perché è diventato indispensabile ragionare su un ciclo produttivo più sostenibile. Riflessione che ha fatto la società olandese Fairphone, che ha basato il suo business su quattro punti cardine: design di lunga durata, riuso e riciclo, materiali fair che non vengono da zone di conflitto e buone condizioni lavorative.
Il nuovo smartphone ecologico
Quanto serve, per produrre uno smartphone ecologico che miri a “creare un impatto sociale e ambientale positivo lungo tutta la catena di produzione, dall’inizio alla fine del ciclo di vita del cellulare”. Ne è venuto fuori un device modulare, etico, costruito per durare e che mette le persone al primo posto. Tutta la catena di approvvigionamento è stata mappata segnando i materiali, i fornitori e i luoghi di produzione: questo permette di avere una migliore gestione delle risorse e di favorire azioni che promuovano l’aspetto umano e collaborativo. La trasparenza fa parte di un progetto più ampio in cui lo smartphone ecologico è solo il prodotto di un vero e proprio movimento che punta a scuotere la coscienza civile, e non solo, per compiere scelte virtuose su scala planetaria.