Dal 1 gennaio 2018 sono cambiati gli oneri di sistema nelle bollette delle imprese. Il servizio elettrico, quindi, sia per il libero mercato che per il mercato regolato, ha una nuova struttura tariffaria degli oneri generali di sistema definita dall’Autorità per l’Energia con deliberazioni 922/2017/R/eel e 923/2017/R/com del 27 dicembre 2017.
Le principali modifiche:
Dispacciamento, i valori mensili degli art. 45 e 46, precedentemente pubblicati da Terna a consuntivo (75 giorni dopo il mese di consumo effettivo), sono adesso pubblicati insieme alle altre voci del dispacciamento e non saranno necessari conguagli in fattura;
Oneri di sistema, le precedenti componenti A2, A3, A4, A5, As, MCT, UC4 e UC7 saranno valorizzate in due sole voci
• “oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione”;
• “rimanenti oneri generali”.
L’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) ha stabilito che le aliquote degli oneri generali di sistema e delle ulteriori componenti, a partire da gennaio 2018, siano distinte in:
• ASOS “oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione” che saranno differenziati in base a classi di agevolazione (vedi energivori);
• ARIM “rimanenti oneri generali”;
• componente perequativa UC3;
• componente perequativa UC6.
Le componenti ASOS ed ARIM verranno applicate con una formula “trinomia”, come già avviene per gli oneri di trasporto, che comprende: corrispettivi fissi (€/punto di prelievo); corrispettivi variabili in funzione della potenza massima prelevata (€/kW); corrispettivi variabili in base al consumo (€/kWh).
La differenza più importante con il passato sta nell’introduzione all’interno degli oneri di sistema della quota potenza!
Per quanto riguarda gli oneri di dispacciamento le regole introdotte dall’Autorità si dovrebbe avere un beneficio di circa 5 €/MWh rispetto il 2017, mentre per i nuovi oneri di sistema saranno penalizzati i clienti che hanno un basso utilizzo della propria potenza.
La spesa deglio oneri di sistema può variare molto e in particolare la differenza dipende dalle ore equivalenti* di utilizzo della potenza massima impegnata sul POD, seguendo questa formula:
Se il risultato è maggiore di 6.000, la spesa sarà più bassa del 2017, se è minore di 6.000, la spesa sarà più alta del 2017. Da una serie di valutazioni, si può dire che i clienti che generalmente lavorano su un unico turno di lavoro (artigiani e piccola industria) dovrebbero avere un incremento tra i 10 e 15 €/MWh.
I nuovi energivori
Evitano questo aumento ed entrano un regime agevolato i Clienti che avranno le caratteristiche per essere classificati energivori, circa 3mila imprese in tutta Italia. Il concetto di impresa energivora non è più correlato alla quantità di energia consumata, ma all’incidenza del costo energetico sul fatturato.
Dal 1 gennaio 2018 sono classificati energivori tutte le Aziende con consumi superiori a 1 GWH (contro i 2,4 GWH precedenti) che rientrino nelle categorie NACE (vedere all.3 e 5), la Classificazione statistica delle attività economiche nelle Comunità europee.
Entra poi in gioco il VAL (Valore Aggiunto Lordo), calcolato come indicato dalle Linee Guida EU (all.4). Va calcolata l’intensità elettrica sul VAL per gli anni 2014/2015/2016.
Se il VAL è maggiore del 20% si entra a far parte degli energivori con grossi benefici sul costo dell’energia, controllalo in base a questa formula:
Se il VAL è inferiore del 20%, gli sgravi vengono calcolati in funzione dell’intensità elettrica su fatturato (iFAT), secondo la tabella 2 del DM 21/12/2017.
Saranno utilizzati parametri di consumo “efficiente”, sviluppati dall’ENEA entro luglio 2018. Sarà così possibile stimolare le imprese ad attivare nuovi investimenti in efficienza energetica e sostenibilità.
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