L’olio extravergine più sostenibile è italiano

Quando si parla di cibo e di condimenti, tra i quali l’olio extravergine d’oliva in particolare, l’attenzione è sempre rivolta alla qualità delle produzioni e al gusto. Non sempre però, un prodotto in grado di soddisfare i palati più raffinati, è sinonimo di rispetto per l’ambiente. Sapevate che l’olio extravergine più sostenibile e più attento all’ambiente si ottiene in Italia? Molti piccoli produttori, guidati dall’esempio dei più grandi player del settore alimentare, hanno avviato una strategia in grado di ridurre il ricorso a prodotti chimici e di contenere i consumi di energia. Alcuni si impegnano anche a equilibrare le emissioni di gas inquinanti tramite l’acquisto di crediti di carbonio. In questo modo le aziende intendono rendere le proprie attività più green e più sostenibili, diminuendo al tempo stesso la propria impronta ambientale.

Quando si decide di intraprendere un passo del genere, tutta la filiera produttiva aziendale deve essere presa in esame. Nel settore oleario ad esempio, una delle fasi che impattano maggiormente sull’ambiente, riguarda la coltivazione degli ulivi, dalla quale dipende più del 50% di tutta l’impronta ambientale nel suo complesso. Per il resto, bisogna distinguere tra la produzione di materiali di imballaggio (e quindi, principalmente, delle bottiglie di vetro), che incide per circa il 25%, e l’attività di distribuzione del prodotto (sulla quale pesa il trasporto su gomma), che copre più o meno il 16% dell’impatto ambientale complessivo.

Alla ricerca di una maggiore ecosostenibilità, le aziende del settore, hanno quindi abbracciato da diverso tempo, un percorso ecologico, che prende in considerazione tutti i processi e le lavorazioni; introducendo soluzioni green, sia in campo energetico che logistico, come ad esempio, l’adozione del solare o l’impiego di imballaggi altamente riciclabili. Chi si è anche speso per comprare energia da fonti rinnovabili, si dimostra consapevole della necessità che l’agroalimentare in futuro, basi le proprie scelte verso una sempre maggiore sensibilità ambientale. Visto che molte aziende non possono fare a meno di produrre emissioni di gas serra, tanto vale provare a equilibrarle, vale a dire a neutralizzarne l’impatto negativo, tramite l’acquisto di crediti di carbonio.

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