Green Drop Award, l’ambiente sbarca a Venezia

Anche quest’anno la Mostra del Cinema di Venezia è stata impreziosita dal Green Drop Award, il premio destinato al film che affronta e interpreta meglio i valori della sostenibilità. L’anno scorso la giuria, di cui faceva parte anche il bioarchitetto Chiara Tonelli, decise di assegnare il riconoscimento alla pellicola di Andrej Koncalovskij “The postman’s white nights”, che raccontava la vicenda di una comunità russa residente nei pressi del lago Kenozero il cui unico contatto con il resto del mondo era rappresentato dal postino.

Quest’anno, invece, il Green Drop Award è stato vinto da Beixi Moshuo per Behemoth, film diretto dal regista asiatico Zhao Liang. La giuria, composta da Lucia Grenna (responsabile della campagna di World Bank Connect4Climate), da Paola Comin, da Francesca Inaudi, da Sebastiano Somma e da Remo Girone (presidente), ha voluto premiare un film che, secondo le motivazioni esplicitate, si pone in bilico tra la riflessione metafisica e la poesia e si dimostra un documentario di denuncia contro l’insostenibile sviluppo delle società industrializzate, e in particolare della Cina. Nella pellicola di Liang, l’ambiente, le persone e la natura vengono rappresentati come un fastidio, come un sacrificio rispetto al valore che più conta, quello del progresso. Un avvertimento per gli spettatori di tutto il mondo.

L’edizione di quest’anno del Green Drop Award è stata dedicata al COP21 di Parigi, vale a dire la XXI Conferenza Internazionale sui Cambiamenti Climatici che si terrà nella capitale francese il prossimo mese di dicembre. Marco Gisotti, direttore del premio, ha spiegato che all’ombra della Tour Eiffel, tra circa tre mesi, si deciderà una parte del nostro futuro.

Tenendo in considerazione il tema affrontato, quindi, è stato assegnato il prestigioso riconoscimento a Behemoth, che porta sul grande schermo le attività minerarie della Mongolia, con il loro rumore, le loro ceneri e le sofferenze che provocano. Miniere che sembrano gironi infernali e che, in pratica, imprigionano le persone che vi lavorano senza pausa, costrette a respirare la polvere di carbone. Nel film, i materiali che vengono estratti sono impiegati per costruire delle città fantasma, derivate dal boom del settore immobiliare in Cina causato da uno sviluppo cieco.

Il Green Drop Award e la speranza per il COP21 di Parigi

Il presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio ha sottolineato che l’edizione del Green Drop Award del 2015 è stata la più impegnativa, ma al tempo stesso la più importante in virtù della speranza che i negoziati di Parigi vadano bene e abbiano un esito positivo. La cerimonia di premiazione è andata in scena venerdì 11 settembre 2015 all’Hotel Excelsior: nel corso dell’evento c’è stato tempo anche per omaggiare il 30esimo anniversario del film “Ritorno al futuro“, preso a esempio per l’innovazione green immaginata in anticipo sulla realtà.

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