Inquinare meno costa sempre di più. L’economia che distrugge la terra.
Dall’inizio del conflitto tra la Russia e l’Ucraina, lo scenario economico ha dimostrato di essere sempre più in forte tensione.
I prezzi dei beni e servizi sono andati alle stelle e spesso ciò che si ordina non sempre arriva, generando rotture di stock e aumenti dei costi di produzione di ogni genere.
Un esempio eclatante, i mesi di agosto e settembre 2022, sono stati i più cari della storia dell’energia e del gas.
Una crisi annunciata, che persiste e che viene raccontata dai media con testimonianze dirette di aziende e persone, che dimostrano le grosse difficoltà economiche in conseguenza dei rincari.
Purtroppo gli aiuti statali, non hanno potuto controbilanciare a sufficienza lo “tsunami costi” .
Diversi sono stati gli operatori energetici che non sono riusciti a coprire le forniture con salde garanzie reali.
Uno scenario che ha lasciato diverse aziende e famiglie senza alternative, obbligatoriamente hanno dovuto accettare il cosìddetto “fornitore d’ufficio”.
Mai come in questo momento, sono stati utilizzati cosi massivamente, i mercati di ultima istanza e di salvaguardia, strade e modalità obbligate, ma molto costose.
Tra conti economici fuori controllo e difficoltà a reperire materie prime di ogni genere, una minaccia è sempre presente, un grave pericolo che si chiama, emergenza climatica.
Se da un lato infatti l’economia procede lasciando sul lastrico famiglie ed aziende, le azioni per migliorare il nostro impatto sull’ambiente sono ai minimi storici.
Un esempio, ma vi assicuro non è l’unico, di mancanza di consapevolezza al problema climatico, è la continua conferma, ma con questa crisi ancora di più, che le scelte ecosostenibili costano sempre di più, come pensiamo di evolverci in questa acqua stagnante?
Avete mai sentito parlare delle GO? (Garanzie di Origine)
Sono delle certificazioni elettroniche che attestano l’origine della fonte rinnovabile utillizzata per la fornitura elettrica.
Molto semplicemente, un ottimo deterrente per chi vuole inquinare di meno e intraprendere una transizione ecologica della propria azienda o famiglia, infatti chiedere al proprio fornitore di energia elettrica, la certificazione da fonti rinnovabili, obbligherebbe lo stesso ad acquistare la quantità di corrente fornita da energie sostenibili.
Una modalità molto praticata negli anni precedenti questa crisi, soprattutto da tutte quelle aziende che responsabilmente hanno voluto contribuire ad un minor impatto ambientale.
Solo questa semplice scelta, fa risparmiare in termini di CO2 il 94% rispetto al mix nazionale energetico.
Facciamo un esempio di un’azienda che vuole fare questa scelta e che consuma 10.000.000 kWh l’anno, nel 2021 avrebbe speso 0,0009 kWh per un totale di euro 9.000 Euro annui, per il 2022 per fare la stessa operazione ci vogliono 90.000 EURO annui.
Il prezzo per inquinare di meno si è decuplicato.
Questa è la dimostrazione di una distorsione di mercato che fa male al prossimo, che fa male all’umanità.
Come si può pensare di fare del bene al Pianeta, se per farlo bisogna spendere dieci volte tanto rispetto alla normale fornitura? Non è forse un controsenso per le attuali condizioni del Pianeta?
Non è forse una sana azione defiscalizzare tutte le attività e famiglie che fanno scelte ecosostenibili, premiare insomma chi inquina di meno?
Chiedo ai politici maggiori strategie per incentivare l’abbattimento della propria impronta ecologica sul territorio, ma soprattutto una Carbon Tax a livello planetario, unica soluzione per compensare le emissioni di CO2, principale causa del surriscaldamento globale.
Volete sapere chi sono i maggiori produttori di CO2? Lo scoprirete al prossimo post…
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